30 gennaio 2011

Escalation di violenza nel Paese più sicuro del mondo


La Danimarca ha la fama di essere un Paese sicuro, con poca criminalità, dove, se qualcosa di brutto deve proprio succedere, accadrà per mano di un non-Danese. Io non vivo da molto qui e anche se ci vivessi da 20 anni non so se sarei capace di stabilire il grado di sicurezza della Nazione. Quello che so è che, vedendo attorno a me una popolazione che sente di non essere in pericolo, anche io sono più tranquilla.

Ovviamente anche la Danimarca ha i suoi bei problemi con i criminali. Paragonando però la mia percezione di sicurezza in Italia ed in Danimarca, dovrei assegnare cento punti a tavolino alla seconda. Camminare per le strade di Copenaghen o di Odense (per citare due città di medie/grandi dimensioni) da soli o in compagnia anche quando il sole è calato non ti spinge a guardarti intorno ogni secondo per paura di essere rapinata, o peggio. Posso dire lo stesso di Roma o Perugia? No. Eppure la Danimarca sta vivendo un periodo "delicato" a causa di una escalation di violenza che ha avuto origine da litigi tra bande rivali.

Ciononostante il 75% dei Danesi ha dichiarato di sentirsi sicuro e protetto, grazie all'efficenza delle forze di polizia. Siete curiosi di conoscere la percentuale italiana? Un misero 43% di miei connazionali soddisfatti dall'operato della polizia a seguito di una denuncia.

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere questo video sul traffico di droga, gli Hells Angels e le bande di quartiere, spesso connotate razzialmente.


Stamattina, poi, leggo il giornale e scopro che tra il 12 ed il 20 Gennaio i sobborghi di Copenaghen sono stati teatro di sparatorie, inseguimenti d'auto e arresti, tutti episodi connessi (secondo la polizia) agli Hells Angels e alle continue faide tra gruppi di Pakistani e gruppi di altri giovani immigrati.
La violenza non si arresta e la polizia sta lavorando duro per identificare i responsabili. Le aree di interesse sono Bagsværd, Ballerup, Herlev e Gladsaxe, sobborghi dell'area Nord-Ovest di CPH, ma anche Tingbjerg e Nørrebro, dove potrebbero verificarsi vendette e rappresaglie in risposta ai crimini delle scorse settimane.


Inutile dire che i Danesi non sono affatto contenti delle faide tra immigrati e, purtroppo, il razzismo sta trovando terreno fertile per attecchire (in un Paese dove già l'apertura versio l'altro è alquanto rara). La frase "rimandateli a casa loro", pronunciata con terribile frequenza dagli abitanti perbene del Paese, mi ricorda purtroppo alcune politiche anti-immigrazione che hanno più volte svergognato l'Italia di fronte all'Europa e al Mondo. Sapere che un partito nazionalista simil-leghista, il Dansk Folkeparti, sta guadagnando sempre più voti in Danimarca mi rattrista tremendamente.


Non bastava un Borghezio al mondo? Ci serviva anche la sua versione femminile... Pia Kjærsgaard.

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